Quartier generale dell’attesa
interno pomeriggio
Siedo e aspetto
Tiro fuori lo schermo
Leggo un poco Pavese
C’è una ragazza
All’altra parete
Seduta ascolta musica
E ogni tanto mi guarda
Accenno un saluto
Con la cima del capo
Poi leggo
È il terzo editore a cui dico
Di non voler pubblicare
Non ancora
Non è il momento
Quando sarà?
Quando non mi porrò più domande
Forse mai. Chi se ne frega.
Sei meglio di tanti altri. Dice.
Meglio non è mai abbastanza.
Ognuno ha la sua coscienza.
Ringrazio di vero cuore
Sono onorato e non dico per dire
La ragazza si è mossa
Siede vicino adesso
Facciamo due parole
Poi quattro, poi ventidue
E così via fino a un parlato
Di varia natura
Missili Trump letteratura
Musica: le piace Iggy Pop
La cosa si fa subito allegra
Poi penso a Pavese
Alle ragazze imbrunite dal sole
A rubarle due chicchi di uva matura
Ci ho pure pensato confesso
Ma non è la sua l’uva che voglio
Poi mi incupisco soltanto un poco
Dove sei? Dove vai?
Troppe domande senza risposte
Lei mi sorride io ricambio
con due baci da amici
Una stretta di mano
Lascio un discorso cadere per terra
Ma con gentilezza
Arriva il mio turno
Mi spiccio veloce
Faccio un cenno di ciao
Nell’uscire di scena
Quasi ci dispiaciamo
Non c’è niente di erotico
Solo due tizi seduti alle poste
Sul finire del giorno.
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