ci sono periodi della mia vita in cui
leggere romanzi o saggi non mi è di conforto
cerco nella forma della poesia una mano tesa
una sorella. Qualcuno che mi dica:
“Okay fratello, ti dico alcune cose
ma non ne sono sicuro, le cose sono complicate,
belle, ma complicate, possiamo provarci insieme,
ciascuno alla sua maniera.”
la risposta, che non troveremo mai, è sempre nel nascosto
nel non detto, nell’ombra, nell’inconscio.
Io mi accontento di razzolare dalla parte giusta della strada
pure se non ne verrò mai a capo, quella dove c’è calore
e questo basta a tenermi su per un bel pezzo.
Così rendo la vita sopportabile
addirittura magnifica per qualche tempo.
Mi basta per poter andare incontro alla gente
avendo qualche cosa da dare
e per trovare soprattutto qualcosa da prendere
senza quella paura mortale di non essere abbastanza.
Se dovessi dare un significato alla poesia in questo momento
è proprio quello dell’andare attraverso l’indefinito
oltre il mistero, attraverso l’abisso, comprendere il necessario
e poi uscirne, con un pensiero nuovo sul fondo del taschino.
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