stanco da non poter dormire
morto da non poter vivere
occhi raggelati dal sonno
spiritati della memoria
ho smarrito un sacco di cose
in un posto qui vicino
che non riesco a trovare
in settecento chilometri
due caffè – un panino
ventisettemila ciambelle
infinite canzoni
uh!
adesso il palmo è aperto
il braccio è teso
la mano è vuota
il cuore abbaia
in una stanza vuota
dove anche le pareti
hanno smesso di parlare.
fuori è la notte
e i suoi capelli
entrano dalla finestra
come diavoli innamorati
profumati e schivi.
Dove? chi? e Quando?
si perdono nel letto deserto
Lontano, non significa niente.
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