Arrivederci: mini racconto di futuro, eutanasia e musica di merda.
…Avevo i miei problemi per pensare ad uno stupido festival della canzone italiana.
A dirla tutta non era nemmeno un festival. Era una gara, e solo iddio sa quanto inutili siano le gare; a maggior ragione in un campo presumibilmente artistico… Creano soltanto mostri ed equivoci.
Era uno di quei ritrovi stagionali dove il presunto gota dello show-business si riuniva tutto imbellettato intorno al cadavere della musica.
Un po’ come fanno gli squali tigre con le tartarughe in certe isole del Pacifico: vagano per l’oceano tutto l’anno, fino a quando, un dato giorno di un dato mese, si ritrovano tra una coppa di champagne marino ed un glurrà, magicamente ad attendere l’arrivo delle tartarughe che ignare di tutto (si sa, hanno memoria corta), si dannano per raggiungere tra un morso e una pinnata, un fazzoletto di sabbia, dove, soltanto le più fortunate riusciranno a deporre le loro bianchissime uova, da cui nascerà, l’ennesima inutile canzone. Le tartarughe adesso si sono quasi estinte e gli squali hanno perso interesse. Capisce? tutta quella strada per un morso al carapace e una sniffata di piastrone… Non ne vale più la pena. Adesso gli squali tigre preferiscono dedicarsi al curling nei freddi mari del nord… Hanno gli sponsor, sono delle vere celebrità. Chi l’avrebbe mai detto?! Eppure avrei dovuto insospettirmi quando cominciarono a dare incarichi istituzionali, a certi cani ben vestiti… Tornando a noi…
Ai tempi avevo i miei problemi. I soldi che non bastavano mai, una vita sentimentale ai limiti del metafisico ed il pensiero martellante delle destre che stringevano le idee come una tenaglia. Anni dopo mi sarei accorto che era stato tutto pianificato nei minimi dettagli. Non potevamo rendercene conto. Erano abili, forti e potenti. Deve sapere che i loro li indottrinavano, ai dirigenti facevano leggere Sun Tzu!
hahahah! Mi scusi, se rido, ma non resisto! Cristo santo! quanto erano coglioni… E pure sono riusciti ad infinocchiarci lo stesso! Comunque…
Adesso che tutto è finito, ho altri problemi, ma sono paradossalmente meno contingenti. Quando si è in dirittura di arrivo si diventa più leggeri… Cerco di sorridere il più possibile, le donne non mi turbano più e la musica la ascolto senza avere la necessità dei musicisti. Devo solo riuscire a concentrarmi per godere della musica dell’universo. La farò sorridere, lei è giovane, e fa bene a pensare che sia soltanto un vecchio coglione arterosclerotico…
-Ma no, cosa dice? non lo penso affatto, però, non muova troppo il braccio altrimenti non riesco a trovare la vena.
…E per certi versi ha anche ragione, ho le arterie che sembrano il tunnel della Manica subito dopo il crollo degli assi che avvenne nell’aprile del 2034!
-Ecco, adesso è collegato alla macchina terminatrice. E’ stato bello chiacchierare con lei, signore. Questo è il pulsante per avviare il processo, mentre questo è il pulsante per arrestarlo. Una volta premuto il primo, se dovesse cambiare idea, avrebbe soltanto due minuti, il tempo che impiega l’anestesia a fare effetto… Dopo, il processo di terminazione, sarà irreversibile.
Certo che di umorismo, neanche a parlarne voi giovani. Cristosanto che generazione. Che sia stata quella musica di merda a ridurvi così? D’altra parte deve fare il suo lavoro. Adesso vada pure, mi faccia portare quella birra fresca che ho chiesto e che facciano partire il buon vecchio Chet ( Chet Baker n.d.r.)! Mi raccomando: Che nessuno entri per le prossime due ore.
– Lo farò! Buon viaggio Signore! Soltanto una cosa: ma non ha detto che per sentire la musica non ha più bisogno dei musicisti?
Non sia coglione, Chet non è stato un musicista. E’ stato solo spirito, la carne gli è solo stata d’intralcio, ma non capirebbe comunque, lei è troppo giovane. Grazie comunque per l’interesse, pensavo che nemmeno mi stesse ascoltando. Le manderò una cartolina con dio in topless. Lei è un po’ coglione, ma tutto sommato è garbato.
– Grazie a lei, signore. Di nuovo, buon viaggio. Faccio partire subito la musica.
Grazie. Arrivederci.
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