Piove
e in questo fatto si stringono le cose
i muri del centro si fanno fitti e bassi
i palazzi dormitorio eretti a cazzo in periferia
tra una speculazione e un paternoster
adesso sono come denti senza smalto
tenuti insieme da fili di acciaio
e sentimenti sempreverdi
il cemento che si è armato da più di mezzo secolo
oggi ha le polveri bagnate
è la sopravvivenza!
pare dire questa pioggia
alle buste della spesa piene di parole
conformi alle regole stabilite dal dio della fretta
e dalle cose dimenticate al prontospesa
è la sopravvivenza!
mi ha detto quel signore che chiede l’elemosina
con una dignità da capitano d’industria inizio secolo
cappello da cowboy, armonica e chitarra
e coi piedi diabetici poco adatti ormai per una corsa in salita
ma abbastanza solidi da reggere una conversazione
sulle uniche cose che contano veramente nella vita di un uomo
“non è bellissima?”
cosa?
“quella donna bionda col bambino in braccio”
ma quale?
“là, dietro le biciclette”
sì, è bellissima!
“te l’avevo detto!”
(non c’era alcuna donna bionda col bambino in braccio,
ma forse ho visto male, ché come sempre, ero senza occhiali)
poi sono tornato a casa dimenticando di aprire l’ombrello e
il resto della storia è scritta nello scontrino della farmacia.