ti alzi dalla sedia
apri la finestra
guardi fuori – respiri
e poi ritorni a scrivere
come se avessi davvero
capito qualche cosa
e quella voce che chiede
perché esisti? e venere?
e la fica? e l’amore?
è sempre alle spalle
e talvolta ti fa una treccia
o come nel mio caso
prima una extension
e poi l’intreccia
con tutto l’universo
mentre la mia vicina urla
di non essere una troia
qui in casa – si suona
la nona di Behetoven
là si scannano
a colpi di minchia
e di rancore
e sul tavolo sei arance
ancora nella plastica
una di fianco all’altra
come un bel ricordo
di quando a scuola
in fila per dure
andava tutto bene.