Stamattina ho aperto i miei libri
Ci ho trovato soltanto spaventi
E domande irriverenti
E bottiglie di salsa scadute
E macchioline di muffa verdi
Come primule morte
Il sole è ancora freddo
L’azzuro ancora grigio
Prima delle otto
Il sabato mattina
Neanche un aereo
Rompe il silenzio
Ripenso alla rabbia cieca
Delle bestiole ferite
Alla tenerezza dei giudizi
Al disprezzo donatomi
Che è diventato un abbraccio
di malinconia e comprensione
Sansone che abbraccia le colonne
E scrive alle catene una poesia d’amore irriverente
perché lo sa fare
Ma i filistei non ascolteranno oggi.
Rideranno a lungo.
Forse non domani…
Forse un domani.