la poesia è la miglior consolazione
quando fuori c’è un sole mannaro
e le strade profumano
della ragazza che avevi a sedici anni
e il vento ha cominciato a perdere le unghie
e le macchine sono tutte fuori porta
e tu sei dentro una stanza
faccia al monitor a preparare scalette e
a visionare visure che sarebbero semplici
se l’ufficio del catasto
non fosse una tetra emanazione
dei più intellegibili sentimenti amorosi
dove già hai smarrito buona parte
della tua giovinezza