Il coraggio

da tanto tempo penso
di essere troppo giovane
per avere dentro di me
tutte queste malinconie e
adesso che sono un vecchio giovane
comincio a capire più cose
di quante ne vorrei capire

da tempo ho perso ogni pudore
forse perché non ho niente da perdere e
posso sedermi in uno qualsiasi dei tramonti
e spergiurare fedeltà all’alba
ai fenicotteri rosa e agli arrotini e
nessuno si stupirebbe se mi nnamorassi
di un cactus albino
o di un mucchio di copertoni usati
o se scrivessi un’ode alle maniglie delle librerie
e dei bagni pubblici di tutta Europa

faccio quello che voglio
che poi è quello che posso
che poi è sempre troppo poco
ma posso ad esempio dichiarare amore
a qualunque cosa abbiano dichiarato guerra
fosse anche solo per spirito di contraddizione!

oppure dirti che sei bellissima
anche se ci conosciamo da quindici minuti
e commuovermi di questo fatto
e non tentare di nasconderlo
dietro gli occhiali da sole
ché non ho tempo da perdere
seppellendo bellezza
ad ogni angolo di strada

per poi aspettare qualcuno
con più coraggio di me
che riporti alla luce
tutte le bellezze
che ci siamo perduti.

Quella volta che piansi in un parcheggio

quella volta che piansi in un parcheggio
con le poesie strette nel pugno
ero solo e circondato dagli ulivi
e col vento che suonava i fichi d’india
non ero né triste né felice
di certo ero contento
di certo sopraffatto dagli eventi

dentro di me si sciolse una cima
sentii nitido lo spiegarsi di una vela
il rumore delle cose che non mi spiego
fece il rumore di un lenzuolo
fece il rumore dell’estate
quando comincia a calare il sole
e a salire la brezza dal mare

Vincenzo disse il mio nome
e nessuno mi riconobbe.
Applaudirono sulla fiducia.
Andava ancora tutto bene.
poi cominciai a parlare
e ingaggiai una lotta
con la chitarra e col cielo
e con tutti i santi
e con la sua assenza
e persi
e ne fui felice:
non poteva essere altrimenti.

Scrivere è facile

scrivere è facile
e se non hai niente da dire
è ancora più facile:
appoggi le dita sulla tastiera
e la musica farà il resto…
lo so, lo so
tu che sei intellettuale
avrai parecchio da ridire
dirai che sto soltanto sprecando tempo
e lo dirai perché credi davvero
che il tuo tempo abbia un valore
perché sei narciso e quindi nutri delle aspettative…
Mentre io qui sto solo dicendo
che forse esisto e che forse no
Né la vita né la morte sono certe
questo l’ho scoperto con le labbra,
poco fa ho stappato una bottiglia
e ha fatto il rumore del pozzo
di quando lanciavo grossi sassi di fiume
glup: e mi si è stampato un sorriso,
e poi sono andato a capo coi pensieri
ed ero da solo in mezzo alla stanza
con la bottiglia in mano
bello, come una statua greca…
scolpita da un dio cieco

Ad alta voce.

Non permettete a nessuno di insegnarvi la poesia.
Non ascoltate chi vi insegna a leggere. Leggete. Leggete ad alta voce, ascoltatevi, non abbiate pudori.Arrotolate le parole e stendetele al sole, al vento, dichiarate pure con le vocali amore eterno alle nevi, ai ghiacci, agli arrembaggi e ai pirati. Fatevi sentire. Quella è la musica. La vostra musica. Tutti hanno scritto soltanto per la vostra voce. Hanno scritto solo per avvelenare di amore la punta tenera delle vostre dita, per vincere il callo che cresce sul petto.

Una stagione nel cuore

ho una stagione nel cuore
di cascate fredde e disgeli
di sigarette mai fumate che
hanno profumato di tabacco lo stipo
granate inesplose stipate nel fienile
di attacchi di panico consumati avanti ai vetri alla notte
attacchi di pane consumati avanti al frigo al mattino
ho una stagione nel cuore
e almeno sette abissi
da cui so uscire ogni volta più agilmente
ogni abisso ha una bestia a sette teste
e tutte e sette sono teste di cazzo
lo so, è una cosa che fa ridere
ed è vero che fa ridere
perché non dovrebbe essere così?
ho una stagione nel cuore
intramontabile come il cuore
alla sera fa primavera se ti vedo
e al mattino principia un inverno se sei troppo lontana
ma c’è qualcosa che nasce ogni giorno
e se ne infischia del freddo e del caldo
dice: hai visto per strada che è successo?
ed il giorno si affaccia con gli occhi commossi-
la vita.

Sogno Ad Occhi Aperti

 

mi sono svegliato all’ombra
di una rossa mongolfiera
la mongolfiera era un sogno
il sogno era un pensiero
il pensiero faceva rumore
il rumore era un vento
il vento era un viaggio
il viaggio era un profumo
il profumo era un fiore
il fiore era il mattino
il mattino era un nome
il tuo nome era il mio nome
ed io ero il bambino
che sognava all’ombra
di una morta mongolfiera

Prognosi riservata.

Ascoltare Lucio Dalla mi commuove,
certo, mi commuovono anche altri
Chet Baker per esempio
mi commuove il camminare la sera
lungo il fiume se penso a qualcosa di bello
ché poi se mi rattristo mi commuovo uguale
e mi commuovono persino i piccioni talvolta
se si ammucchiano come amici
a perdere tempo sull’argine
ieri mi ha commosso un film animato giapponese
le poesie di Lorca o di Pavese
la voce di Quasimodo
altre volte sono state le parole di una ragazza giovane
mentre mi confessava che non è che le stessi facendo del bene
altre volte la bellezza di un quadro
Napoli, quando ci ritorno
certi sguardi sinceri
le montagne della mia terra
quando le corricchio o le cammino, certo
tantissime volte ho picchiato la testa per terra
nei muri, sugli scarpini da calcio altrui,
sugli alberi nel bosco di notte
diversamente lucido, oppure
nel casco, picchiando contro l’asfalto
una volta sfondai persino un parabrezza
persino prima, mentre scrivevo
mi stava scappando una lacrima
questo deve essere il risultato
di tutte quelle commozioni cerebrali
mai adeguatamente curate.
deve essere così.
Non ho altre spiegazioni.

Largo all’avanguardia

un attimo fa
mi sono affacciato alla finestra
un silenzio irreale
il cielo blu notte mi dice
che dev’ esserci la luna piena
da qualche parte al di là del muro
un macchina entra in garage a fari spenti
così come i pensieri prima di dormire
si sconnettono dalla realtà
ma è ancora presto per pensare a domani
alzo il volume
e la voce di Freak rimbalza tra i palazzi
in largo Esperanto
“Siete un pubblico di merda
largo all’avanguardia”, Urla.
Sono solo col cemento
il cielo e la luna e a luci spente
la poesia garbatamente
entra nel garage.

( A Freak Antoni )

poesia sulle cose che non ho da dire

Scriverò una poesia sulle cose che non ho da dire
Non perché difetti di coraggio
Ma metterò insieme
I rigori delle partite di calcio
La cronaca nera
Le competizioni artistiche
Le malattie dei propri cari che la gente esibisce come medaglie
I pochi veri mezzi successi che ho raggiunto
Le quattro fotografie che ho scattato quasi sempre molto male
Le migliaia di pseudo poesie che ho partorito
Di cui non sono mai andato fiero
E quelle poche che mi son piaciute
E i tuoi occhi di quando ti ho vista arrivare
E il non sguardo di quando te ne sei andata
O quando non ho deciso di dire basta
Con un sacco di cose te compresa
Ma è successo e non ho avuto altro da dire
Nemmeno la volta che mi hanno detto che ero brutto e vuoto come una lattina di birra dell’ Eurospin alla domenica mattina.
Anche se non me lo hanno mai detto esplicitamente tutto in una volta ma
Cosa avrei dovuto dire?
Cosa si dovrebbe dire difronte ad uno tsunami
Di informazioni drogate dalla radiazione di fondo dell’universo?
Ho abbracciato tutto come ha fatto Virgo
Con le onde gravitazionali
E ho provato ad amare in silenzo
Dando di matto di tanto in tanto
Ma senza troppo clamore:
Ieri sono andato al mare
E con un legno
Ho scritto
No Comment
sulla sabbia.

L’umanità dimentica

L’umanità dimentica
Ricorda solo di dover dimenticare
Le cose ac.cadno sempre sul fondo di qualcosa
L’umanità sono io che ho dimenticato cosa ho magiato a pranzo il giorno prima
Non c’è altra spiegazione alla collettività
Se non la dimenticanza
E la storia tutta non è che cinema e finzione
D’altra parte capirete: sono tanto inutili i consigli
L’uomo è un animale sperimentale
Come verificare ciò che è già accaduto?
L’intelletto, dici? Quella cosa che ci tiene svegli di notte e ci incolpa di tutto, dici?
Non c’ero, non ricordo e se ho letto e ho creduto, ho dimenticato, dice…
l’umanità.
E tu? Dici di non dimenticare? Sei disumano forse? Come quando ci si guarda negli occhi e si promette amore eterno. La stessa paura attraversa ogni ricordo. 
Io non dimentico, dici? Napoleone, Navarone, Augusto, Baffino, Mascellone erano soltanto ottimi attori… Dormi sereno amore mio, ti dico… Facciamo un figlio e dimentichiamone il nome. Lo ameremo tantissimo fino a dimenticare tutto il resto.
Siamo tu ed io, e lui o lei e dio.
Tutto è dimenticanza. Vedrai. Vedrai…
Quanto è piccolo questo amore da chiudere in circolo. Vedrai che fortezza questa bolla di sapone intimo che ci protegge. Che ci scherma. Vedrai amore mio. Il nostro amore dimentica, impareremo anche noi. Guardandoci negli occhi vedremo noi stessi. Sarà bellissimo proteggerci. Soli io e te e il nostro patrimonio genetico infinito e limitato da veri cognomi. Vedrai. Cadranno bombe ma non ce ne accorgeremo nemmeno. Quanto amore. Amore mio. I tramonti e le albe e i fiori a primavera. Questa meraviglia da contemprale soli io e te e i cromosomi . Soli. Soli. Soli con la dimenticanza, come un pianeta piccolo e dimenticabile. Dimenticato come un sole felicissimo e morto. Vedrai. Vedrai. Amiamoci per sempre come due merde seccate al sole dell’eternità. Nemmeno la puzza resterà del ricordo. È già il domani amore, di un’alba marrone. ❤

A tempo perso

dopo tanto scavare
dopo tanto tempo
dopo tanti occhi
ancora non ho capito
se è questa distanza
da cui guardo il mondo
o se è lo stesso mondo
a vedere l’infinito
attraverso i miei occhi
oppure ancora se non sia
questo infinito o quell’altro
a rendere necessari i nomi
le definizioni
l’unica verità che conosco per certo
è la carezza. l’amore, direste.
Il resto ne è la conseguenza.
Io non credo nelle conseguenze.
persino gli abissi a guardarli bene
bisbigliano al buio
parole d’amore per gente morta
oppure mai nata
o che nascerà per sempre
all’infinito dei secoli nei secoli…
Credo abbiano ragione su tutto
quelli del piano di sopra
che mentre scrivo scopano
come se non ci fosse un domani:
ogni giorno è domani
dice cigolando la rete
mentre io tento di ragionare in verticale
e cerco l’altezza e la profondità del mio tempo
e di altre cose che non hanno tempo né misura:
Perdo tempo al di sopra del tempo e
Si incarnano gli occhi di un amore eterno
Come la solitudine sulla schiena dei santi
Nascono fiori lontano dal sole.

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