Quando.
La notte è durata poco, ma è stata accogliente e serena. Come quando un pomeriggio mi addormentai, d’estate, all’ombra dei faggi in riva al lago.
Come quando chiudi un buon contratto che ti farà mangiare per diversi anni.
Al risveglio avevo ancora tutte le cose più care: le voci della vita stipate nei libri, il mio naso tappato, modellato dai dai cazzotti e dai muri, e una certa tenerezza per il genere umano che si fa sempre feroce, quando.