giorni in cui
mi muovo insieme
all’universo
e tutto è al posto giusto
perché niente
ha più un posto.
una commozione
iperumana mi attanaglia
le cose mi attraversano
come fossi aria
e tutte lasciano
il loro peso
e la loro grazia
sul fondo della mia gola
e i tuoi occhi
diventano i miei occhi
così li chiudo per ore intere
non voglio perdermi nulla
non voglio nulla
niente mi reclama
divento naturale
come una foglia che cade
e scivolo e mi piego
come lo spazio
il tempo e l’acqua e
le pieghe che fa il vento
sulle tue labbra
e il tuo sguardo
mentre chiami
il mio nome
soffro di vita
di una bellezza acuta
non troppo lontana
dal comune dolore
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