Annoiato
salto da Carver
a Lorca a Wallace
a Conrad
due parole di qua
due di là
la tv in streaming
trasmette cani che abbaiano
a Sanremo. Mi annoio.
Scrivo due righe
poi cancello.
Che fai? Vieni?
Non accuso più di tanto lle aberrazioni musicali
non più. Hanno sdoganato Allevi.
Non mi meraviglio né mi scandalizzo.
Fa così un bel contrasto lo sterco
con questa magnifica poesia di Raymond.
Non sta succedendo niente,
praticament’ nu cazz!
solo un cane abbaia annoiato dal balcone di fronte
e le luci dei megapalazzi quasi tutte spente,
strana cosa questa per le dieci e venti di sera.
Le scrivo due righe, mi manca una spalla,
lascio che la noia mi conquisti
pianti la sua bandiera
e lasci nelle mie parole le orme
come fece Armstrong nei sessanta.
Ecco. La musica è sempre più squallida
e leggo del mare, la mia preferita,
il lucifero dell’azzurro, formidabile satana.
Lorca. Fratelli, Antenati, preghiere
e cose più belle di me, uragani,
Rimbaud, Artaud, Carnevali, e tutti gli altri,
tutti buoni per passare la notte
per fare due storie, una pacca sulle spalle.
Un sorso di birra, una tisana e due biscotti.
Altre due righe di poco valore
musica sempre di merda, comici tristi,
tristità tristità tristità
Pazienza
Ho sempre pensato all’amore
Come a un disarmo
In tempi di guerra.
Mai sono venuto in pace
mai sono tornato in pace.
Un tempo stipavo sempre una lama
Un tempo temevo l’odore del sangue
Adesso mi porto soltanto provviste
Così da ingaggiare una guerra
Una guerra col tempo.