questa è una poesia per riordinare le idee
e necessita della giusta attrezzatura:
un fornello da campeggio, del tempo avanzato
un tavolino pieghevole, una fionda e una pinza
per le parole più ostinate, su, vieni,
tiriamo accampare, aspetta,
ancora altre stoviglie e siamo pronti,
niente coltelli
solo cucchiai d’argento
coi bordi sottili e gambo lavorato
così che tu possa nutrirti
del mio cuore
come se fosse un kiwi
ma senza pungere
e con la giusta eleganza,
raschia bene bordi del mio petto
non lasciare niente al caso,
che niente sia sprecato!
è saporito, vero?
Tranquilla, che io me ne invento un altro.
innaffialo con questo vino
un Amarone d’annata
toglie quel saporaccio di ferro
molto meglio, no?
Adesso sediamoci su quel prato
al fresco di quel vecchio ulivo.
Chissà quanta gente come noi
si sarà scambiate cose
alla sua ombra educata
e quanti alla vista di quei nodi
avranno pensato allo stomaco
dopo aver spartito il cuore.
E adesso in silenzio
cominciamo a pensare…
Come Guido Catalano
Ogni tanto mi viene da scrivere
come Guido Catalano
ché è un modo assai discorsivo
ottimo quando ad esempio
vorrei parlare con te
e tu ti neghi
o non ci sei
o ti nascondi…
Ti nascondi vero?
poco male,
io posso sempre scrivere due cose
come Guido Catalano
e fingere di parlare con te
che sarai pure bellissima
ma da queste parti
non ti si vede da un pezzo
e poi posso inventare termini nuovi
come ammare, ad esempio
se voglio andare al mare
oppure oddiare, se voglio fare
una cosa a metà tra una esclamazione e un verbo
come la ripetizione dell’escalamazione
su, prova !
facciamo dieci minuti di “oddiare”
che mica sono scemo,
lo so che si avvicina all’ odio
ma giusto una ammiccata,
per dire o non dire,
so che mi capisci…
Insomma, non sarà una poesia
come del resto manco le altre
ma se prima mi rompevo i coglioni da solo
adesso mi rompo i coglioni al computer
e qualcuno potrebbe sempre dire
che ho scritto una poesia
come avrebbe fatto
il buon guido Catalano…
Potrei continuare per 20 giorni di fila
con soste solo per mangiare, bere, autoerotizzarmi
e scriverti una poesia vera…
Però mi fermo
perché se pure non avrò un grande stile
ho sempre buon gusto