un uomo non troppo spiacente, non più ragazzino
Una domanica caldissima in città
mille possibilità di godimenti
mare montagna piscina camere da letto condizionate
nudi tutto il giorno a scopare come clandestini disperati
passeggiata nel parco
ristorante sul mare
vino gelato sotto il pergolato
lo sfrigolio della brace lontano dall’ombra
la fontana gelata le terme naturali
le vaschette ed una infinità e oltre
di cose da fare
mentre me ne sto qui a pensarti
come fossi la mia unica salvezza
e i miei pensieri somigliano a certi naufraghi che tentano l’arrampicata sulla fune del bastimento
tu la mano che la taglia
tu la raffica di vento improvvisa che attenta alla presa
tu l’onda anomala incantatrice
tu lo squalo col fiocco rosa che si lima le pinne sulla specchiera dell’abisso
circondata da coralli
e io mi lascio andare ché ho scelto
di morire di bellezza prematuramente
Come un Cristo di una certa inutilità
il mio sacrificio non salverà nessuno
Questa grandezza di spirito non verrà ricordata
Non ci sarà il terzo giorno
Solo qualche donna piangerà
la pietra del mio cuore
e si innamoreranno in quattro righe
che leggerano poi
caldeggiando maldestramente
l’approssimazione di un amore.