Ferlinghetti in tv a 93 anni
San Francisco ha una luce mutevole
Il poeta è il baluardo ultimo
Attacca pacificamente lo status quo, dice
Parla di poesia sdraiata in piedi e seduta
Il vecchio ne ha viste parecchie
Sotto la finestra passano auto e piedi
Come in una serie tv americana
Con quelle finestre a ghigliottina
Che tanto mettono ansia a noi nati per campi
Lo vedi che ha 93 anni e tutta una vita davanti
E una ventina di vite di dietro
E pare che debba decollare
coi suoi occhiali rossi da un momento all’altro
Ma invece resta piantato sulla poltrona a leggere frammenti e se pure le mani tremano leggermente, la voce è intatta
è quella di un tempo senza tempo
C’è dell’iromia latente nell’aria
Nel mentre scatto delle foto
al mio appartamento che poi inserirò
in uno di quegli annunci privi di fantasia dove una voce recita cose del tipo:
#termoautonomo #luminosissimo e un sacco di altre minchiate del genere
Quando invece si dovrebbe poter scrivere:
Qui si è amato sui tavoli, sulle sedie sui balconi e altre robe simili a piacere
E che una mattina mi svegliai prestissimo
Certo di trovarmi a Ushuaia
a due sguardi dal Perito Moreno
e soltanto questa finestra mi riportò sulla terra
Col profumo di svuotaggio di pozzo nero
E coi capelli ricci della ragazza dirimpettaia
A cui non ho mai rivolto un saluto
E nemmeno lei.
Ma per principio, mi sonondetto, non posso cominciare sempre tutto io.
Eccheccazzo.
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