Quello che è

Quello di cui ho bisogno è:

altre storie.

La mia finisce qui

Con me che scrivo dal cesso

Dopo aver letto per l’ennesima volta

Le poesie di Raymond

(Lo farò altre mille volte, salvo complicazioni)

E mentre scrivo

Ricomincia un’altra storia

E potrei essere uno qualsiasi

Un imbianchino o un impiegato

Un rifugiato politico o un profugo

Dare la vita come ken Saro Wiwa

Se capitasse oppure essere

Un contadino veneto magari, ostregheta!

Certo se capissi qualcosa di terra

Al di là dell’intuizione…

Potrei essere qualsiasi cosa

Quello che voglio dire è:

Adesso sono qui

O almeno mi sembra di esserlo

Coi miei pensieri poco definiti

A sproloquiare

E immagino di avvolgerti come aria

Tutto intorno a quella smorfia

Che fanno le tue labbra

Quando ti compiaci

Dell’arroganza senza tempo

Dei tuoi capezzoli allo specchio.

Ma non è di erezioni lampo

Che voglio parlare

E nemmeno dell’effetto doppler

Che subiscono le cose troppo veloci.

Quello che voglio è.

Poca confidenza!

il silenzio vergine
delle case nuove
di stanze prive di tracce umane
come se Cristo Primo
avesse tolto le plastiche dai materassi
appena un’ora prima
e tu te ne stai là
Sabato pomeriggio
pioniere d’appartamento
a ciondolare tra le stanze pulite
a prendere confidenza coi muri
provi a dargli dei nomi
(ai portanti sempre nomi di donna
Su questo non ho dubbi)
con l’odore sintetico dei detersivi
con la lavatrice che ronza in sottofondo
con gli uccelli intorno
che cinguettano cose
che non oso immaginare:
eviterò battute sulla passera
e su tutta quella roba là.
ho appena ingaggiato una battaglia
con lavastoviglie, phorno e bidet!
Bisogna imporsi sulle cose
oppure esse, lentamente
potrebbero mangiarti vivo
nel mentre che stai dormendo.

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

Su ↑

futaki

Creations

Federico Cinti

Momenti di poesia

LE RECENSIONI DI ROMINA

LEGGERE FA BENE ALL'ANIMA

Posso venire in abbraccio?

Domani ti dico ciao e ti voglio bene

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: