Questa condizione
che ci diciamo umana
questa legatura
che ci unisce
come note dissonanti
questo accordo sbagliato
questa miseria
nata come muschio
sulla punta delle dita
che odorano di fango
e di sangue e di sesso
chiamala jazz se vuoi
questa pepita grezza
questo inno alla notte
questo spartito di vita
mentre raccolgo due pensieri
e li mischio alle mutande
dentro il fosso dei panni sporchi
e poi dimmi
se non è così che accade
quando ci togliamo i vestiti
accecati dal sonno
in cerca di purezza
nella maglietta pulita
che odora di bucato
che ci ricorda il sole
che ha bruciato il pomeriggio
col suo grido di luce
come una benedizione
e che adesso giace
come una lapide di assenza
colata sulla pelle
E fissiamo il letto
Come una salvezza.
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