è per metà un aborto
per metà pensiero
per metà sconosciuta
porta con sé ogni cosa
questa poesia
nella lingua acerba del mattino
questo blocco di marmo
la notte che ha mano fine
gli darà una forma
senza che me ne accorga
come ogni volta
come quella volta, d’Estate
mentre mi parlavi del futuro
mentre abbracciavo tua sorella
Mi stai ascoltando? Mi chiedesti
con quel sorriso di
mandorle bianche e di pesca
certo, ti risposi, ma non con le orecchie
ti risposi, indicando i miei calzoni
cresceva la felicità nei pantaloni
ridesti e arrossisti rassegnata
mentre la notte sotto ai vestiti
scolpiva parole
con mano più ferma del mattino
quando certe parole
paiono sempre
un poco irraggiungibili
come adesso che stento
a chiamare poesia
il sentimento del passato.