Stanotte ho sognato di dover presentare un festival di qualcosa a Stoccolma (In Italiano) e al contempo avrei dovuto leggere anche delle poesie.
Ad un certo punto incontro una amica, e con questa, muniti di bottiglia di vino, decidiamo di andare a fare una corsetta per le colline e che nel caso avessimo fatto tardi per l’apertura, avrei presentato via skype, usando il telefono.
Ovviamente mi telefonano nel mezzo della giratina, accendo skype, ma non trovo più gli scritti da leggere.
Comincio: “TACK a tutti, come direbbe Pozzetto. ”
“Who’s Pozzetto? “Incalza stupita la mia amica
– a little water well! Rispondo…
“I cannot understand you, dear.” Risponde.
Alla luce del silenzio tombale della folla che potevo vedere raccolta avanti al palco, da sopra la collinetta che ospitava la mia postazione di fortuna, decido di mollare la presentazione in grande stile:
Thank you Stoccolmaaahh! Let’s start this incredible festivaaaahhhlllhh!
Chiudo skype. Stappo la bottiglia. Riempio i bicchieri e brindo con la mia amica: alle figure di merda.
“Cheers” .
“Skål”
Pe’ cient’ ann!
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