La vera poesia sulla notte.

sono tutte scritte
le poesie sulla notte
: di stelle che diventano lune
e di lune che sbrillazzano
nei pozzi trasaliti di rancore

– con questa pena
spingo le parole
dalla bocca alle mani
dalle mani alla carta 
dalla carta allo sciacquone-

Ehi! mi dico: sono l’uomo comune!
la mia pancia fa provincia
il mio cazzo ancora minge!
e un’altra rima con la sfinge. Ok
– preso contatto con iperplutonio –

– messaggio pubblicitario –

poi apro la finestra al tenebrone
e quella entra col fare da mignotta
con la veste truce da morta inumidita
con le ossa sfrante di mura incalcinate

notte storta – di stelle a mezzo velcro appiccicate
brillano di ombretto di bordello –

– qualcosa che non sento mi stratampina il cuore .

poi sporto alla finestra fuori tempo
ritiro i panni interi ancora mezzi 
e fanno un po’ il rumore degli schiaffi
ma schiaffi da signori – a mano aperta

– l’iperplutonio si fa più iperterronio-

mi pare di abbordare una corvetta o
d’essere un Nettuno un po’ incazzato:
Oggi ho preso il piglio autoritario!
Oggi – dico – vi rigoverno il mare
perché oggi – porcoilclero – 
so che lo so fare. 
punto.

E giù ti sbatto: piattopiatto un tavolone 
lissssio come il dire di un siluro
poi spigolo le labbra verso l’alto
mi godo un po’ il momento dello schianto
e così chiudo ridacchiando la giornata

-messaggio pubblicitario erotico unoseiseicontafinoasei-

poi nel letto un poco angusto
chiuso da un coperchio di coperte 
sento rantolare l’animale
sferracchia sbuffa e spinge
graffia torotoro da far male –

-messaggio pubblicitario WWF-

dico: senti, zozzo torbido compare
non è che hai rotto il cazzo veramente
io m’andrei a fa’ un giro oltre le tende
poi… fa’ un po’ tu come ti pare.

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