Pronunciano la parola “artista”
Come se avesse davvero del senso
Si radudano in cenacoli
Indicomo conclavi periodici
nei locali di maggior tiro
Oppure nel vecchio magazzino
Che hanno eletto a metafisico ombelico
Artisti, non li disprezzo, certo, li compatisco
Si criticano e si lodano e si incazzano
Come se la parola avesse davvero un valore
Io che vado solo camminando per le strade
A parlare con la gente
E mi offro alle persone
Come un sorso di acqua calda sporca
quando intorno è deserto
Come Abelardo baratto il mio respiro
In cambio di un respiro
E se pure difronte avessi un morto
Userei la stessa gentilezza
Risevata agli storpi, a Cristo, alle belle donne
Piene di grazie, al ragazzino tossico che domanda due lire…
E poi la solitudine
di uomo tra gli uomini
Questa distanza
tra la punta delle dita
E il pensiero che
Fa nascere parole nuove
Quando la mano si allontana
Per troppo tempo dal corpo.
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