luna storta

i palazzi si inchinano
gli alberi si sfrondano
l’asfalto si fa morbido
le macchine profumano
dalle case solo buona musica
odore di bucato
e cose arrostite con amore
mentre il cane caga
una pallina di zucchero
tu ci credi e fissi gli occhi
sulle scarpe, sbalordito,
e non alzi al cielo lo sguardo
già sai che là fuori
la luna è storta, se dentro
sbattono le porte
senza spifferi e l’aria
è densa come una moquette
di un bordello abbandonato
e l’ultima conversazione sostenuta
aveva troppi punti di domanda
che non volevano significare,
eppure… Fingi di essere un poeta
e la butti sui colori
quella storia della solitudine
e della tenerezza
a cui non c’è rimedio
diverso dalla musica.

Nostalgia

se qualcuno mi chiedesse cos’è
la radiazione di fondo dell’universo
risponderei senza indugiare troppo:
nostalgia!
Eraclito, padre di tutti gli sguardi
Intima consapevolezza dell’eterno mutamento
mi affaccio al balcone per scrutare i visi
che non saranno mai più gli stessi di adesso:
una forza misteriosa tiene insieme le cose
dà loro un peso e una nostalgia e forse anche l’amore.

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