quando sarà tardi
sopporterò il silenzio
Forse bevendo o scrivendo
Come voi sopporterete
La mia assenza
Spero, ridendo
Le cose che non ci siamo detti
Non faranno le capriole
Nel cervello
E le cose non fatte
Non resteranno a lungo
Minacciose
Come voragini nell’asfalto
Del tempo
Perciò vi dico a gesti
E a parole
Che vi porto in seno
Come fossi una madre
Che partorisce ogni giorno
Con un pianto e un sorriso
E se pure non dico
E non faccio
E non vivo
E non vivete
Io lo so
E voi sapete
E io sapevo
E sapevate
E sono curioso adesso
Ma Senza fretta
Di sapere: chi di tutti noi
Se ne andrà prima:
Tra una scaramanzia
E una estrema unzione:
Tra un grattino e l’altro…
Mi raccomando, mani basse
Ma con eleganza.