le ragazze prima dell’esistenza dei telefoni
erano ragazze con più peli
sovrapenso mentre penso alla musica
alla musica che porto dentro
a quella che tutti nascondiamo
e che esce fuori al primo sole
o al calare delle cose, ché
tutto è sempre più facile
con l’aiuto della luce
all’inizio e alla fine;
non è un caso che da secoli
ci scartavetrano l’anima
con albe e tramonti:
chi non cerca consensi, invece
trova la musica del pomeriggio
nel sereno variabile
quando i gatti stanno
due zampe dentro e due fuori
e tutto quello che penso
è sempre pieno di dubbi
non c’è alibi che tiene
alle 12 e 30 di un giorno qualsiasi
una vecchia chitarra elettrica
un palco di legno
ragazze con più peli di adesso
e quel gatto nero
due zampe dentro e due fuori
come il mio cervello
e questa musica da camera
di una Manchester qualsiasi
dei primi anni ottanta.
Questa oggi è la mia musica.
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