Epilogo.

C’era la terra

E c’era la luna

C’erano i prati da qualche parte

E c’erano i deserti dall’altra

C’erano le strade

E poi altre strade ancora senza nome

E c’erano dei bicchieri sul tavolo

E dei cani al guinzaglio del giorno

E c’era un il buon odore della pelle

E c’erano scarpe di pelle scura e lucida

E c’erano capelli 

E c’erano occhiali

E c’erano tutte le voci della notte

E c’era il silenzio dell’attesa perpetua

E c’eri tu da qualche parte 

E c’ero io dall’altra

E nel mezzo queste parole 

Come un rumore bianco e sordo

E poi più nulla.

Ho freddo

Ho freddo

Come di influenza

Ma più dentro

Come una solitudine

Ma più a Sud

Dove le cose perdute

portavano con un filo di orgoglio

i nomi dei padri

Declinare inviti non basterà

A scaldarmi le ossa

A fare di me un reduce

O un sopravvissuto

Se il sole è pallido

Come la superluna e

Continua a lanciare

occhiate sinistre

E derive di destra

E se il postino busserà ancora

Al mio campanello

Come fossi il portiere

Di un palazzo in cui 

Arrivano pacchi da Amazon

E bollette scadute

dal profondo dell’inferno.

Ho freddo ma

Ieri sera

Ho visto un aereo

Abbracciare un palazzo

Su cui avevano scritto

“Abbracci Gratis” 

E poi ripartire

Con le ali spiegate.

la mia strada

la mia strada è la mia strada
ed io insisto nel farla passare
tra le tue colline…
Qui si parla di espropri, ragazza
tu manterrai una intoccabile servitù
e fa niente se si tratta di poco più di un fazzoletto
mi bastano pochi metri
per cambiare le cose
e le carte in tavola
diversamente sarò costretto
a passare col buio quando la notte
avrà cancellato la luna e
in memoria dei miei avi briganti
farò saltare i lucchetti
per disegnare quei cerchi nel grano
che tanto destano meraviglia
nella memoria delle brave ragazze di città
figlie di mamma e dei tomi di educatissima letteratura di maniera

Parlo coi muri

ho parlato di poesia
ad un muro ci casa
che era appena rientrato da una festa
a cui né io né le mattonelle
eravamo stati invitati
ed egli ha risposto
prima di crollare sfinito sul letto
che col tempo
ha imparato ad ascoltare
soltanto le cose serie.
Nessuno ha avuto da ridire.

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