le foglie cadute
sono cose buone
ho pensato
mentre il vento
le ammucchiava nell’angolo del palazzo
tra ciò che resta di un piccione
e una busta di plastica
piena di ciò che resta di un cane
turbinavano in sentieri
mai tracciati prima
irripetibili
pareva di rivedere la mia vita
tappe bruciate e vertigini
euforie e bonacce improvvise
sono rimasto a guardare
fino a quando qualcuno
non ha aperto il portone
e il profumo del Curry
dalla cucina dei vicini indiani
ha invaso l’androne.
chissà se anche a loro
le foglie ricordano casa
una donna con gli occhi nocciola
e la bellezza che ci coglie
nel bel mezzo del nulla.