Manchi
come quando mi chiamano
solo Cristiano o solo Michele
manchi in quella sensazione di voler dire una cosa
per poi subito desistere a mezza bocca
un accenno di labbra
un anticipo di vita
la tua mancanza è una presenza ingombrante
sei nella distanza tra il pensiero e la parola
in questa esitazione dello scrivere
sei nello spazio tra le cose giuste e le sbagliate
tra il dubbio e la rivelazione
sei la mia esitazione e
se non avessi abbastanza coraggio
rimarrei in silenzio in un angolo
a non scrivere a non dire
e invece scrivo e dico
di questa oscenità sdruciolevole
che è la tua mancanza
Sono il cane che inciampa
nell’attimo in cui non sa ancora
se rincorrere una mosca
o tornare dal padrone
e tu sei l’attesa
tu la mancanza
tu il granito
su cui si infrange il tempo
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