Scherzo col commesso febbricitante
Offro un caffè ad una amica
Scambio due battute con la cameriera
Mi dice: te lo metto al centro il caffè
Ché sembri maldestro.
Rispondo che sono forte coi tiri mancini
Che stesse attenta
Dice che a sinistra va bene ché è il lato del cuore
Che l’età l’ha fatta tenera, dice
Che se potesse scegliere sarebbe più dura
Ed io le credo. Siamo quasi coetanei.
È cosa buona e giusta. Le dico
Bevo il mio terzo espresso alle 10 e 15 circa
Di questo venerdì mattina al Motel Tempio
Dove puttane, camionisti, ambulanti, studenti ed emigranti a seconda del tempo
si mescolano alla fauna locale
Da qualche migliaio di anni.
Sembra un avamposto di frontiera
Mi sembra di dover andare in Patagonia
E forse è così.
Zio Chatwin si sarà sentito così quando si guardò per la prima volta allo specchio
Dietro un bancone ad Ushuaia.
L’Autobus è il mio Mammuth.
Io invece non so mai chi sono
Prima ero il cingalese che spingeva
un enorme bustone nel vano bagagli
Mi sono riconosciuto dal sorriso soddisfatto
Dopo lo sforzo. Dalle Piccole cose.
Chissà più tardi a Napoli…