questa stanza
mi ci sono rinchiuso
per espiare chissà
quale colpa esistenziale
questa stanza
è anche un altro posto
ma non troppo diverso da
questa stanza
che è piena di voci
e di suoni e di ombre
questa stanza
è bagnata dal mare
e confina per tre lati
con tre nomi e
sopra e sotto
due abissi
questa stanza che
in ordine sparso
sul letto
gli affetti personali
Acconciature di stagione
ultime domeniche d’Inverno (non serve la Primavera per amare il mattino)
un coperchio grigio sui tetti
il freddo ripiega negli angoli
e noi ristretti affogati al caffè
mastichiamo la solita sabbia
corazzatii da mille rifiuti (non serve la Primavera per amare il mattino)
pettinati dai venti di guerra
che soli giustificano
le acconciature del cazzo
che incontriamo per strada (non serve la Primavera per amare il mattino)
Dalla Nasa Alla bocca
dice che mi manda sulla luna
il confine con il fanculo è sempre cosa labile
il suo naso
una rampa di decollo
il fuoco degli occhi
e penso, guardandoti,
che mi stai un po’ sul cazzo
ma la bocca la bocca la bocca
prendi tutti i plumcake
e le merendine alla carota
e la panna dei dolci
e i frutti di bosco
aggiungi la vanità dei tacchi
un paio di volumi antichi
con un paio di storie noiose
e un pizzico di superficialità
uno schiocco di lingua
e dimentico tutto il resto
perdo il filo, il nome, identità
Houston, we have a problem