vorrei scrivere con la forza
dei poeti russi
loro le facce di ghiaccio
vorrei scrivere
il tormento degli americani
di quei “tre o quattro”
che si ammalarono di America
vorrei scrivere
delle acque di Conrad
solo per attraversare il pensiero
dell’esserci stato
vorrei scrivere
col vizio dei francesi
la grazia di Flaubert
vorrei scrivere
alla mia maniera, così
come mi parla la strada
quando torno a casa la sera
quando l’aria è fresca
e pizzica gli occhi
il pensiero