il mio libro più caro

leggevo dal libro più caro
le sconfinate poesie del genio,
tutto ha una morte
senza un inizio e senza una fine,
questo il sottotesto sull’erosione della carta.
leggevo dal libro più caro
sconfinate poesie d’amore universale,
è così grottesca la nostra solitudine!
parla d’amore come qualsiasi mortale.
leggevo dal libro più caro
un’ode a Salvador Dalì
mentre un tempo mortale
brandiva comicamente le sue ore minacciose
E tu adesso vai al lavoro
con allegria di Primavera
incurante di tutto
e mai saprai forse che la tua gonna
fu il mio rifugio senza tempo
il mio libro più caro.

poesia di disprezzo per le poesie d’amore

certi giorni disprezzo le poesie d’amore

leggo i grandi poeti con umano sgomento
possibile che anche voi eravate così coglioni?
mi chiedo sommessamente con una certa fierezza
le tue paturnie le mie paturnie
le nostre inutili paturnie
penso al dolore che ho al piede da ormai venti anni
a cui mi sono fastidiosamente abituato
alla mia postura non proprio ORTo-d’ossa
un po’ sciancata da coltivatore diretto
penso a qualcuno nel momento esatto
in cui realizza che soffrirà tantissimo
e le poesie d’amore diventano igieniche
come questi scritti ma meno polemiche
meno ironiche, meno utili, menopausa.

Ciao Per Spempre ( Poesia di “ciao per sempre” per i vecchi file maldestramente cancellati)

  • ciao per sempre
    pioggia di file cancellati
    ritagli di giornali
    scritti in colonne
    che cadono in verticale

    ciao per sempre
    allegria da marciapiede
    allergia di primavera
    peli pubici batuffoli
    dei bei tempi che furono

    ciao per sempre
    capelli caduti
    soldati caduti
    che stavato
    come le foglie
    sugli alberi
    l’autunno

    Ciao per sempre
    amore gratuito
    e foto porno
    scattate di notte
    di tutte le donne
    che eho amato

    Ciao per sempre
    vecchia foto col bel sorriso
    in cui ci abbracciavamo
    come due ulivi
    sul peso del mondo

strofa

“quella strofa aveva
una farfalla nera ed una rossa”
io guardavo il cielo di Livorno
chino verso il mare
come un punto di domanda.
Alle spalle, si giocava
la grande partita
a scacchi dell’umanità.
Cosa avevamo in comune
io, Lorca e Livorno?
due farfalle rosse
ed una larva nera
giocavano a palla
senza rincorrere
punti di domanda.
Una ragazza bionda
distante pochi passi
seduta cavalcioni
sulla panchina bianca
disegnava una poesia
con una farfalla nera
e due farfalle rosse;
inseguivano la palla
senza fare domande.
I nostri sguardi
si sono incrociati
pochi istanti,
entrambi tristemente fieri
di aver posto domande.

cos’ha la notte

cos’ha la notte che tu non hai?
non di certo la fica
e venti come capelli
e veneri di Botticelli
coi fianchi di conchiglie
le si inchinano
sulle rive dei fiumi
e righe bianche indefinite
lungo le strade
le vite degli uomini
e piccoli orizzonti di occhi
cos’ha la notte
che tu non possiedi?
mi domando…
forse l’ abbraccio?
il mio nome
scolpito nel sangue

Poesia d’amore

Rifiuto ogni categoria
Ogni etichetta
Ogni collettività
Rigetto ogni appartenenza
ogni civiltà
ogni abbraccio
ogni salvagente
rifiuto categoricamente
ogni sottoinsieme
e non me ne voglia il buon Eulero
ogni linea chiusa
ogni confine
che non sia
in qualche misura
assimilato all’universo.

Strane forme di affetto.

litigai con una donna
che diceva d’intendersi di poesia
una stilista famosa,
ma nella mia ignoranza
manco sapevo chi fosse,
non che la cosa avrebbe cambiato gli umori
ci confidammo alcune bassezze
ci abbracciammo
come si abbracciano
un uomo appena fatto
ed una bella donna
con un fresco divorzio alle spalle
litigai con lei per via della poesia.
Troppe inutilità, nella mia, diceva…
Le dissi che aveva ragione,
ma che avevo bisogno di tempo
di tutto il tempo necessario
e che non doveva rompermi più i coglioni
con le sue inutili sfuriate,
rincarai, che non ambivo a niente,
scrivo quello che voglio! le urlai sul muso.
Hai talento, ma ti mando a fare in culo, rispose.
Mi piacciono molto i tuoi soprabiti, le risposi
ricordano la curva dei tuoi fianchi
ma va’ pure a fanculo
e mandami una cartolina con dedica
quando arrivi, ma aspettami,
che prima o poi passerò a farti visita.
Queste furono le ultime parole che ci siamo detti.
Ogni volta che sento dei suoi successi
sono un poco felice e la immagino da quel posto
chiamato affanculo, bicchiere di bianco in mano,
gambe incrociate, sorridere della nuova collezione.
Esistono strane forme di affetto, ogni tanto,
mi ripeto ridacchiando sotto i baffi.

Naypyidaw!Naypyidaw!

Passeggio per la strada
di tutti i sentimenti
la compagnia dell’eco
strade enormi e deserte
una la musica lava l’asfalto
ogni passo
rovescia un secchio
pieno di sapone
nel cuore
fa grumi
la polvere

Naypyidaw!Naypyidaw!

fa eco la voce

qui pare estate

qui pare estate
il vento profuma di mare
ed i pini paiono nuvole d’ombra
ricordano il sud
a volte penso che la mia poesia
sia solo distanza
tra me e la vita
tra me e te
e mentre corro alla COOP
come una casalinga
armata di ciuffo e occhiali da sole
realizzo che in fondo un poco mi manchi
e che le cose sono sempre perfette
così belle come sono
così belle come devono essere
così belle come inevitabilmente saranno
per il solo fatto che sono

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Posso venire in abbraccio?

Domani ti dico ciao e ti voglio bene

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