La mia poesia
Tutta la mia poesia
Era nel pullman
Che mi portava al treno
Là avvenivano le morti
E le nascite
Prima dei grandi viaggi
Che hanno gambe lunghe
E orizzonti sconfinati
Nella polvere dei sedili
Tra le briciole stantie
Lasciate come offerte votive
agli acari, gli dei dell’invisibile
Tra i capelli delle prime calvizie
E le impronte di
Scarponi da montagna
C’era tutto ciò che ero
E tutto ciò di cui avevo bisogno
Era ciò che ero
E tutti voi
Lontano anni luce
Da qualsiasi accenno d’ impresa.
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