Il tuo profumo
Cura il mio cuore rotto
Io che non so curare
nemmeno una foglia
Io che Resto solo
Come una foglia
Io che cerco di spiegare all’albero
la bellezza della caduta
Ma che non ce la posso fare
E resto in silenzio
con un quadro
Spento in gola
Io che muoio Prima
di toccare la terra
Con le Parole
Io che adesso allungo la mano
Sotto la gonna della notte
Per bagnare una stella
E ci resto stecchito
Come un tradimento
Come quando fai esulare il corpo
E quello si fa cupo
Come un’arpia
morta di stenti
E di carogne perché
Chi ama non muore mai
Ma questi Vivacchia parecchio a lungo
… Per l’eternità
CAVALCAVIA
– no time no space
Battiato sull’Aventino
io ho superato
– da mo – la ventina
ridacchio… Vivacchio…
spuntano maniche corte
in pieno autunno
Novembre- vituperio dei giubbotti
esce un ricciolo dal vicolo
e fa rumore di cristallo che tintinna il cuore
amore mio – porta via la tua ombra
vieni qui. Arrivo…
stempero il cavalcavia
con due colpetti di tosse
lo scirocco trapassa la grata
è denso e di anima frescolina
che comunque parte il brivido
e poi metto la musica in 4G
per cambiare atmosfera
ma è troppo presto
troppo sole sul cemento del palazzo
sullo sferragliamento ferroviario
sul ferro che ricorda sempre il sangue
dell’anima dei morti ammazzati
stanotte sotto al ponte giocavano a spade
ed io passavo come una buona parola
sulle loro teste
– chissà dove saranno stamattina.