Possiamo fare poesia con le parole più inconsce:
I verdi polipi e le farfalle organze
Ma chi è che vuole fare poesia, dico:
Chi è che si si sveglia col pallino di creare?
Di certo non io che vivo di così poco
Una buona musica che si mischia
Al tagliatore di siepi e alle cicale
Il solito aereo che passa
come passano gli amori estivi
Ed io che provo a parlare
con le cose che restano
Quando ogni cosa svanisce
Quando anche le cicale smettono di cantare
e chissà cosa fanno- forse l’amore?
Coi bastoncelli guardo la siepe &
La scala di grigi mi fa compagnía
il mare la notte è gonfio di Veneri
Di Braccia spezzate
Dalla nostalgia.
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