Accumulavo tazzine da caffè
sui mobiletti del bagno
mi tenevo alla larga delle donne
e scordati quelle cose là
mi ripetevo quando conoscevo
qualcuna interessante
così mi imponevo di restare da solo
di declinare inviti a feste e a concerti
non mi faceco vivo per giorni
uscivo al pomeriggio quando potevo
a bere la mia birra gelata
oppure qualcosa di caldo
qualcosa di comunque complicato
da stringere tra le mani per molto tempo
senza mollare la presa
camminavo la mia strada
e la strada talvolta mi camminava
scansando con attenzione
le cagate isolate che partoriva la mia mente
Mi andava bene così
avevo cose da fare
qualche donna da rimpiangere
la capacità di scrivere di qualsiasi cosa
e un letto fresco alla sera
quando rincasavo da solo
a tarda notte o al crepuscolo
Lucido come un pomello di ottone
solitario come un cerchio
stordito dalla bellezza della vita
quando tu non poni domande
e non aspetti alcuna risposta
il mattino seguente puntualmente
dimenticavo una tazzina di caffè
sul mobiletto del bagno
prima di lavarmi i denti.
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