ASINOV
certe volte immagino di scrivere un romanzo
seduto al tavolo, all’ombra, appena sotto la veranda
della masseria che non ho ancora ricostruito
là dove c’è un cane che ogni tanto gironzola
scodinzolando per il parco
dove il sole fa il perimetro
senza mai troppo bruciare
e dove c’è il rumore della sorgente
che fa da tappeto al vento che a qualsiasi ora
scombina le fronde degli alberi –
ebbene oggi ero sulla cima di un montagna
e mi è venuto questo pensiero
come una cosa da fare urgentemente
il titolo sarà ASINOV – ho pensato
e ci sarà poesia e della fantascienza
e degli animali parlanti poco scolarizzati
così, proprio come immagino
certi sentimenti: metà bestie – metà alieni
e per metà immaginati.
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