peneombra
sdraiato sulla poltrona
piedi sulla scrivania
tedio domenicale che
-quantiamorifrantuma-
ingurgitato dolcissimi
e grandi imprese
fuori è tutto ribollire
dentro a fiotti
gli spifferi spingono
pelle e pareti
nell’angolo fresco
dei pensieri
e questa è la faccia
dello spifferaio magico
in barba alla finestra
e alle porte chiuse male
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