Tu che tu mi dici che MaxPlanck aveva degli addominali fantastici ed io ti dico semplicemente che non erano gli addominali la costante di questa storia
Comunque poi mi guardi con un fare sbigottito e mi racconti quella volta che eri andata a caccia di quaglie con la tua amica ma senza il fucile che spara le cazzate
ma così comunque le quaglie cadevano una ad una in fila per due con resto di zero: punto.
Allora Laura che è nome di fantasia con fare molesto prese la mano e se la portò su una tetta e quindi mi disse: Michele dai fa’qualcosa di buono cazzodibbuddah chiusa parentesi.
Mentre gli incipit in fiore arrossavano il pomeriggio che tirava da anni senza l’ombra di una fissan
il fiume scriveva le sue note stonate sui margini
e le parole cominciavano a farsi sempre più spigolose
che a dirle facevano rumori più quadri
Cosa avrei dovuto fare io?
che l’istinto è quello del porco garbato
recitare poesie ai fiumi e ai fossi magari
ma là tutto era spalancato
e senza amore non si aprono messi
la noia, la noia di questi tramonti irritati
e delle spalannchitudini da dove intravedi la sorpresa
la noia del piatto da scaldare al microonde
alle micromaree che spumeggiavano tra le cosce
alla noia, che cazzo, ci salva sempre dalla noia stessa
che quando arriva tu già te ne sei andato
e così la lasciai tristeannoiataepastasciutta e me ne andai
un poco triste con lemanimmano prima
e poi col pisello che manco il tungsteno
minacciava ritorsioni ma non poteva
e si intristì pure lui e ce ne andammo definitivamente
a mangiarci le mani nei vicoli sfognati e bui e umidicci
verso la tana giocando col cane
col passo furtivo dell’unduetrestella
Rispondi