Seduto a un tavolino
Sdraiato sul letto
Stretto al volante
tra le vampe della notte
Nemmeno una buona idea
Nessuna intuizione
Non uno straccio di genio
Poco più che una nuvola di fumo
Diventata ricordo
E passaggi di tempo
E questioni di cuore e di fica
E avanguardie di mani bagnate
Poi mezza nostalgia esce dal finestrino
Come un respiro
L’altra metà resta nell’abitacolo
Come uno sguardo
Niente ci aspetta al di là della notte
Eppure la notte passa
Come un’erezione
Poi qualcuno dà l’estrema unzione
A un ricordo inventato
Farfuglia qualcosa al telefono
Sulla porta del bar
Finge di essere ascoltato
Di non parlare da solo
Biascica ancora una volta quel nome
E non accade, ma lo so che vorrebbe urlare
Come un drago qualcosa del tipo:
Amore mio!
Il suo amore è sincero
il silenzio pure
Il bicchiere
ancora mezzo vuoto
Poi qualcuno gli offre da bere,
Un amico…
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