una casa nuova
il cortile e il vicinato
coi vecchi ferrovieri sempre un poco zoppi
ci salutiamo come si faceva una volta
i treni che ogni tanto li senti passare
sembrano dire: hai ancora molto da vivere!
gli aerei più vicini invece fanno solo più rumore
il gatto nero che piscia
sopra ogni maglia caduta
dai fili stendipanni
mi pare una buona metafora della vita
e qualche volta se il vento è giusto
arriva l’odore del mare
non so se mi spiego:
lenzuola stese e odore di mare
una siepe molto verde e un cipresso molto alto
e tu piena di lentiggini ancora da censire
irrompi come un postino gentile che recapita bei libri
ma con più sorrisi e lino sottile e capezzoli allegri
e passi veloci che tagliano per metà il silenzio.
poi ogni tanto un’auto parcheggia sotto la finestra
qualcuno scende e sospira
si scolla la stanchezza di dosso
e il gatto che piscia le maglie
l’accoglie con un miagolio sincero:
anche oggi è svangato.
Il cortile è un vecchio fremito social democratico
il gatto nero è la mia giovinezza
i treni invece, sono sempre treni.