D’Estate la visione odora di terra
E grano ammassato sotto al sole
E ombra di faggio
E di acqua fresca e sorgiva
Dei suoi capelli corti
Dei sedici anni
Di pelle fresca e vaniglia
Corro per i campi senza maglia
Ogni tanto una serpe
Un gabbiano, un randagio
DI rado un umano
Lo zingaro dorme
Sul materasso sfondato
All’ombra d’ una tela di sfortuna
Ed io sempre mi domando
Se non sia quella la felicità
Un pugno di bimbi che ruzzolano
Una frasca di vento
Il ricordo di una donna lontana
Non avere dimora
Non amare più niente
Non volere più niente
Innamorarsi di tutto
Rispondi