26/8 XXXX

​26/8 xxxx
Ogni anno aspettiamo e

Infondo i fuochi non ci hanno mai aspettato

Corrono i fuochisti come lucciole nel campo

Qualcuno lancia un fischio

Che risuona tra i monti

Cosa ti aspetti? Mi chiedono…

Una busta di noccioline da sbucciare

Qualche birra

Penzoloni sul muro a fissare la valle

In piazza una musica terribile

I soliti postumi che ronzano in testa

Amori? Carezze? Due colpi di scena…

Nascono tenerezze nel deserto che porto

I vecchi nomi si mischiano ai nuovi

Spalle al comune ai caduti e al passato

Avanti è il futuro che ci pare invecchiato

Cose già viste

Questa attesa di nulla

fa  anche a meno del tempo

Aspettiamo i colori e

Che la polvere esploda

Che la valle rimbombi

Aratri luccicano nei campi

Vibrano come la carne

Suonano il teschio del tempo

L’aria ci preme sul petto

Come una domanda

Un altro colpo, il finale

Ci strappa il sorriso

Come deve essere.

Qualcosa finisce

La solita estate

Sfiorisce nei bar.

La mattina dopo

la mattina dopo

Urlano foglie

Dagli alberi

Il vento

La Sete di acqua

E di perplessità

Ho incontrato

una bimba sincera

Ho sventato una fuga

di notizie e di Gas

Mentre il cielo giocava ai pirati

Col mio occhio già chiuso da tempo

Ho incontrato un bimba sincera

beveva uno spritz e mi parlava

Come fanno i giardini al mattino

​Per sentirsi vivi

​Per sentirsi vivi

Corrono moltissimo

O Vanno in altissimo

O attraversano oceani

O Scalano iperboli

O fanno cose da uomini straordinari

Io certe volte

siedo nell’ombra

Al tavolino di un bar 

E Quando mi sento

Più morto che vivo

Guardo la gente e

La gente mi guarda

Parlo alla gente

E la gente mi parla

Le solite cose, penso,

Che accadono ai vivi.

Dimentico

​Dimentico

Faccio ancora domande alla notte

Una birra/due birre/…

Dimentico

Corro ancora appresso alle gonne

Un bacio/due baci/…

Dimentico

Rido ancora da solo per strada

Due passi/tre passi/…

Dimentico

Canto sempre per gli alberi e i muri

Una parola/una frase/…

E poi Dimentico:

Vecchi baci/ nuove strade/ altre vite…

​Fedifero (ho una fede in valigia)

Ho trovato una fede nuziale
In una tasca della valigia

Questa frase basterebbe

Da sola a fare poesia

Per un paio di giorni

Con l’aggiunta di punti sospensivi…

La superficie è sfaccettata

Il corpo di oro

La sezione da uomo

I segni dicono che è vecchia

Le scritte sono abrase dal tempo

Ho viaggiato con questa fede

Appartenuta a qualcun altro,

Sul fondo di una tasca

Di una vecchia valigia.

Immagino l’imbarazzo

L’incazzatura

La ricerca

Ho immaginato il primo bacio

Il fidanzamento

Il matrimonio

I litigi finiti bene

Quelli mai finiti

La loro auto

La vacnza al mare

Chissà i figli…

Ne avranno avuti?

Ho chiesto in giro

e nessuno ne sa niente

Ho provato ad infilarla

Ma ho dita sottili

Da pianista, dicevano,

Anche se Più del piano

ne ha giovatoil naso,

Quisquilie…

Ho dita infedibili

Potrei provare con una fascetta di plastica

Di quelle da elettricista

Potrei cingermi un dito

Stringere un poco

E dire di aver fede in qualcosa

Sarebbe comunque un tentativo

Ma invece niente

La fede ha danzato sul dito

E nell’indeterminato del cielo

I panni in valigia

Al rientro, sono stati lavati.

Gli odori dei viaggi, perduti.

La certezza di essere inpiedi

Sul terrazzo di casa

a guardare la valle

Non è più quella di un tempo

Quella certezza di esistere

Adesso assomiglia ad un’ombra

Un’idea di qualcuno 

Che dorme, pancia al vento

Steso al sole, tra la vita e la morte.

Cadono stelle

​Cadono stelle

Cadrai anche tu

Penso.

Nel mentre

Inciampo

Cado 

Il camion della disinfestazione

Mi innaffia di roba

Ho un braccio malconcio

Un piede malmesso

Rido come se fosse l’unica cosa da fare

Come all’ultimo giorno dell’anno

Cadono stelle

Cado io

Cadrai anche tu

Da sola o

Insieme con Berlino

Direbbero i russi

Mentre zoppico

Ormai verso casa

Non ho altro da dire

Porto in tasca la vita

E quattro o cinque

parole

Pace!

​Mi dici di cose lontane

Non parli.

Con gli occhi serrati

Dici di spiagge

E deserti infuocati

Coi fianchi

Mi parli di fiumi 

Di strade bagnate

Mi parli del tempo

Dei giorni di pioggia

Mi parli col vento

E coi giorni di pioggia

Ho confuso il tuo nome

Con quello che dici

Coi motori vanno

A graffiare la valle. 

Dal nulla ti ho detto:

Chi ama non dice

Chi ama non chiede

Chi ama non tace

Chi ama davvero 

Parla solo di pace

E quindi? Mi chiedi.

Quindi? Che dici?

_Pace_pace_

Vado più in alto

A cercare la pace.

Vai in pace

Come stiamo?

Pace? 

Pace

Okay vai,

Vai in pace.

Pace!

Ora che ho mangiato i francesi

​Ora che ho mangiato I francesi

e bevuto gli americani

Scaldato i russi sopra una fiamma di febbre

E che ho ruttato commosso

I dolci versi d’amore

Adesso che Napoli

E Bologna e Pisa e Milano

scorrono come sudori

Lungo la schiena arrossata

E che i continenti vecchissimi

Li ho tatuati negli occhi

Con parole cuneiformi

Risalgo questa montagna

Che è una voce di madre e 

Vedo i fantasmi di tutto il pianeta

Parlare una lingua

Che è Di terra e di sole

E se qualcosa va storto

Io parlo con loro

E questi mi dicono:

Sei di terra e di sole

Di terra e di sole

Di terra e di sole.

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