La frontiera è
lingua di sabbia
e di parole
che puoi spostare
alla bisogna inconsaputa
cioè: una cosa di cui conscio
penZi ch’ hai bisogno
ma qui gatta ci conscia
ciò che so è : che non comprendiamo
nemmanco cioò che io conosco per intuizione
uh – i muri – fuori dai libri
l’intel-letto che sopisce il bit
e i sette nani altri brontolano BiancaByte
così ci fanno una frontiera da paura
e della scarna conoscenza autolimentata
i turbolenti di comprendonio, ecco
come il cameratismo – come il popolo sovr-ano
ossi di seppie e di Sacra assistenza alla messa – in cool
potessero cadere i pensieri tutti quanti
in un orgasmo collettivo
parleremmo per gradi di infinito
e non per castelli – bordi – o lego_mattoncini
indosso l’indivisa di turno
faccio una pace con qualcunque
la front-iera già puzza di passato
e di carogn* dimonio
occhi di bava
più là non ti mandare.
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