Ore sei del mattino
leggo Victor Cavallo
ad alta voce
ma non troppo
seduto sul cesso
sembra di stare
accovacciato
su di un muretto
all’ombra
di una mimosa
avanti ad un asilo
o ad una chiesa chiusa
da duemila anni
allora mi accorgo
di essere innamorato
persino della macchietta d’umido
che si crede un’ombra
all’incrocio di tre muri
e di una ragnatela
e di uno spazzolino sciancato
che tre volte al giorno
rinfresca le parole
senza chiedere niente
poi piango lacrime di cartone
guardando un docufilm
su Pino Daniele e
alle otto di mattina
ho già dato coi sentimenti
per tutta la giornata
quindi non meravigliatevi
se poi faccio lo stronzo
fino a mezzanotte.
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