Seduto sulla sedia a dondolo
Dimenticata sul porticato deserto
Avanti agli occhi una distesa di sabbia
non piove da secoli
Pare significare l’orizzonte azzurro
In mano ho delle frecce
Sono quelle di una vecchia fotografia
Di quando non sapevo ancora parlare
Gli occhi sono gli stessi di allora e
C’è un vento abbastanza forte
Ma non c’è polvere
Il deserto è liscio come marmo
C’è soltando la morbidezza della mano che stringe Il pugno dove sono ammucchiate le frecce
So che significa qualcosa
So che sto sognando
So che sono più giovane e più vecchio
Della versione di me che è distesa nel letto
Dovrei dire qualcosa
Questa è la sensazione!
Ma il vento è una carezza tiepida
Mi consola per la fine o per l’inizio di qualcosa
Da lontanto la voce di zio Leonard
Piano piano prende il posto del deserto
E mi sveglia come un bacio sulle labbra
E tutto ciò che penso da sveglio è:
Chi era? Da dove veniva?
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