Non do alcun valore alla poesia
Al di fuori del fatto che
è il mio punto di contatto col mondo
quando sono solo.
La voce che chiama a sé la bellezza
Ogni volta che ce n’è bisogno.
Ieri ad esempio camminavo lungo il fiume
Dopo alcuni fatti poco piacevoli
E il peso delle auto – il peso della gente
Stipata dentro le auto proiettate verso ogni direzione
I loro tormenti – parevano chiedere una grazia
Al presidente della leggerezza.
Così li ho assolti tutti quanti
Ma chi avrebbe potutto assolvere me?
Se non quel poco di poesia che il vento
Aveva ammucchiato come foglie
In un abbraccio serrato sulle spallette
Tra due tossici finiti – Nel loro pitbull albino
fiero come un khan – un Faraone a difesa dei ponti?
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