Quando cerco pace
Scavo nei ricordi
Quelli più antichi
Facevo il numero 3
Con le dita alla materna
Salivo coi piedini su quelli di mio padre
Camminavamo insieme per andare a letto
Lo chiamavo il carro armato
Sollevavo le gonne delle bambine
Dopo aver lanciato con destrezza
I loro giochi nel prato
Già all’epoca ero incapace di romanticismo
Ancora prima ricordo un davanzale
Un boxer e una finestra
Una luce che adesso
Mi pare un’apparizione
I topini che cercavo di liberare dalla colla
Nella casa abbandonata dopo il terremoto
Col mio amico Domenico
Picchiavamo sul muro
Dell’asilo prefabbricato
Così il crocefisso dall’altra parte
Cadeva nel pentolone della mensa
Sfondammo la recinzione, una volta,
Approfittando per giorni della ricreazione
Per tirare un calcio a testa verso la strada
Sfondammo e corremmo per qualche metro verso la libertà, fu bellissimo.
Poi rientrammo senza fare troppe storie
Facemmo il funerale al pallone
E a un passerotto
Ci rompemmo il rompibile
Denti braccia teste occhiali gambe
quasi mai le palle.
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