Costruire
so costruire rapporti
aeroporti
pozzanghere
piene di orologi scassati
so costruire ponti
con avanzi di sguardi
con briciole di attenzioni
ho costruito città intere
poi diventate invisibili
ogni qual volta ho provato
a percorrerne le strade;
a cosa servo?
Vieni, ti faccio vedere,
mi dicesti una volta… Ma io
me lo chiedo quasi ogni giorno
– a niente, a niente, stai sereno
mi ripete una voce…
così continuo a costruire cose
alzo il telefono
prendo appuntamenti
parlo con delle persone
di cose che poi dimentico
denotando forse uno scarso interesse
guardo milioni di film di cui non ricordo titoli
attori, e perfino le trame
dopo qualche tempo
mi sono oscure
che manco la caverna di Batman
così mi nutro di parole scritte
in maniera vorace e inconscia
ricordo dettagli, particolari,
sensazioni immaginate e
quasi mai i fatti,
dimentico o ignorio le cronologie
e in un certo senso ne rifiuto la linearità
eppure costruisco cose
con gli scampoli rimasti
di una vita poco sorprendente
la noia è il mio limite
quello che mi annoia
è un deserto di esistenza
ma solo raramente mi consuma
con le sue tempeste sottili
dei pomeriggi inutili e marciscenti
privi di consolazioni o speranze
o buone parole
e pure costruisco cose
perché lo so fare, invento
una realtà che è sotto gli occhi di tutti
eppure mi sembra nuova e benedetta
seppure mi dici che stasera
mangerai merluzzo
di quello surgelato
non trovate che sia meraviglioso?
Non dico al primo impatto, certo
ma a ripensarci, dico
non è meraviglioso?
non lo è?
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