quando cala la sera, la valle
e le montagne diventano rosse
il sole è sangue di brigante ferito
il colpo di coda del giorno. il pensiero,
lo scempio della luce, lo strazio dei campi
-l’aratro è arrugginito, è ormai dimenticata la maggese-
adesso perduta nei campi soltanto la gente
crocefissa col legno di spaventapasseri invisibili
perduti nell’inconscio
mentre di qua, sotto al tuo muro, poco fa
scesa ormai la prima notte
ad allagare le ombre,
tra le macchie fredde dei lampioni
ho visto due ragazzi,
le mani impastate nei sogni
occhi spaventati da gatti bagnati
così stretti, come solo fa la vita col tempo,
senza fare domande,
spingevano forte tonnellate la vita
e quanta luce sotto quella gonna…