Giorni che le parole lapislazzano
Su vetri di mestizia
Non hai letto una virgola per intero
Da chissà quanto tempo e
la sindrome del frazionamento
Imperversa nelle strade della mente
Come ovuli di bamba nello stomaco
Da che estetica siamo stati generati?
Sembriamo merde profumate di violetta
Nei sabati sera tremarelli dei lampioni
Adesso Il giovedì è venuto giù dal pero
A pieni nuvoloni e cazzi da pelare
Com’è fulgido che sia dopo una certa
E gli alberi smerigli genuflettono le foglie al vento della sera
Non è certo riverenza! Fischia una grondaia
Mentre l’ultimo grillo mostra le chiappe a dio e alla luna
Da qualche parte dietro la montagna
Nel mentre che i ricordi di ciò che è sempre stato
Ci tengono ben saldi a questa cosa scintillante
Come un lampo – Come un uncinetto.
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